Una notizia eccitante: presto sarà possibile raggiungere Marte in un solo mese. E questo grazie a un nuovo razzo dotato di propulsori al plasma, capaci di garantire molta più velocità rispetto a quelli chimici. E meno tempo nello Spazio significa non soltanto risparmiare fondi, ma anche ridurre il rischio concreto di danni meccanici, guasti, incidenti e pericoli vari per gli astronauti. Il razzo si chiama VASIMR VX-2000SS. Scopriamo chi c’è dietro.
La tecnologia missilistica evolve puntando a ridurre i tempi di traversata spaziale in vista delle prossime missioni che dovranno raggiungere Marte. Da anni, quindi, si lavorava su più fronti alla realizzazione di razzi più veloci, con l’obiettivo di abbattere i rischi di guasti meccanici ed evitare tutti gli altri pericoli connessi al lungo viaggio (per la navicella e per i futuri astronauti). E adesso quel razzo è arrivato. La tecnologia a impulsi specifici variabili è garantita da un propulsore elettrotermico al plasma (in fisica, il plasma è un gas ionizzato, costituito da un insieme di elettroni e ioni la cui carica elettrica può essere convertita in energia). La casa produttrice è la Astra Rocket Company e il modello di nuovo razzo si chiama VASIMR VX-200SS a 80 kW.
Il nuovo razzo con propulsori al plasma: raggiungerà Marte in un mese
Come funziona questo razzo? Come fa ad andare così veloce? Il VASIMR (acronimo che sta per Variable Specific Impulse Magnetoplasma Rocket) volerà grazie a un motore che utilizza reattori nucleari per riscaldare il plasma a due milioni di gradi. Il gas viene incanalato, tramite campi magnetici, fino alla parte finale del motore, e in questo modo il razzo potrebbe raggiungere velocità mai viste: fino a 197.950 km/h. Il meccanismo di propulsione sfrutta la fuoriuscita di un gas elettricamente carico e lo riscalda a temperature estreme mediante onde radio, per ionizzare il propellente e ottenere il plasma. Quando il campo magnetico accelera il plasma e lo convoglia verso il termine della struttura, si genera la spinta.
A capo del progetto c’è il costaricano Franklin Chang-Diaz, ingegnere nucleare ed ex astronauta NASA. E proprio la NASA è tra i finanziatori principali del progetto. Pare che l’agenzia abbia speso più di dieci milioni di dollari.
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L’obiettivo di Ad Astra è rendere possibili voli spaziali molto più veloci e più sicuri, il ché suona un po’ paradossale data la maggiore propulsione dei reattori utilizzati. Ma come abbiamo detto, ridurre i tempi di volo, permette alle astronavi e agli ingegneri del banco di controllo di evitare tutti quei problemi legati all’usura e ai guasti meccanici che normalmente intervengono durante le più lunghe missioni spaziali. In più, meno esposizione alla gravità zero significa meno rischi per la salute degli astronauti.
Da sette mesi a un mese per raggiungere Marte, con VASIMR
In realtà il VASIMR richiede ancora un razzo chimico per raggiungere l’orbita. Ma una volta superata l’atmosfera, il razzo attiverà il propulsore al plasma che donerà una spinta maggiore e migliorerà la sicurezza dell’equipaggio.
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Il propulsore al plasma accelererà gradualmente fino a raggiungere una velocità massima di cinquantacinque chilometri al secondo entro il ventitreesimo giorno. In cifre, un razzo siffatto va quattro volte più veloce di qualsiasi altro razzo chimico esistente. In questo modo il viaggio stimato di sette mesi per arrivare a Marte verrebbe compiuto in un solo mese.
Diaz ha annunciato che il razzo potrebbe essere utilizzato prestissimo per spedire materiali (quindi parliamo di un non-human cargo) dalla Terra alla Luna. Tutto ciò, immaginando che la NASA tornerà presto a occuparsi del nostro satellite. E poi c’è Marte, ovviamente, con il sogno mai sopito di una missione umana sul pianeta rosso.