Vari studi effettuati dai ricercatori hanno evidenziato che una dieta ricca di alimenti contenenti acidi grassi saturi può alterare il genoma del cancro in pazienti oncologici, facendo aumentare la probabilità che si sviluppino metastasi. Uno di questi grassi è sicuramente l’acido palmitico che, ingerito in grosse quantità, permane nell’organismo causando cambiamenti sostanziali nelle cellule.
Uno studio dell’istituto di ricerca biomedica di Barcellona ha evidenziato quanto l’assunzione di grassi alimentari, porti a gravi conseguenze per la salute soprattutto se si parla di pazienti oncologici. Il professor Aznar-Benitah, con il suo team di lavoro, ha utilizzato un modello murino, in esemplari con carcinomi orali o cancro alla pelle, per studiare gli effetti dell’assunzione dell’acido palmitico.
Le ricerche hanno confermato che la presenza di questo acido, che si trova nell’olio di palma, promuove le metastasi in soggetti affetti da tumore.
Questo studio ha messo in evidenza come altri acidi grassi, acido oleico o linoleico (omega-9 e omega-6), non provochino lo stesso effetto metastatico dell’acido palmitico in soggetti oncologici. Si è, infatti, notato che le cellule esposte a questo acido:
L’acido palmitico è il primo acido grasso prodotto durante la sintesi degli acidi grassi, ed è uno degli acidi saturi più comuni negli animali e nelle piante. Ha un colore bianco, è solido e si trova nel burro, formaggio, latte e carne. Se ingerito in eccesso può incidere negativamente sul sistema cardiovascolare (a causa del colesterolo alto). Tuttavia, in un regime di dieta equilibrato, l’acido palmitico risulta essere innocuo.
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La possiamo definire come una sorta di diffusione, per via ematica o linfatica, di un processo morboso (di norma tumorale) in un punto dell’organismo diverso da quello in cui si è formato il focolaio. L’esempio tipico, spesso ripetuto dai medici, è quello in cui si parla di un tumore iniziale per esempio ai polmoni che poi si estende ai reni. In questo caso il focolaio è nella zona polmonare mentre l’estensione si verifica nella zona renale.
A causa di questa diffusione tra gli organi, diventa molto difficile fermare il tumore, anche perché certi trattamenti farmacologici sono efficaci per un organo ma meno per un altro. Ecco perché la morte del soggetto può sopraggiungere velocemente. Di solito quando si afferma che una persona è in metastasi, anche nella lingua comune, significa che non c’è più nulla da fare.
In base ai dati raccolti, gli scienziati hanno formulato una terapia in grado di interrompere questo processo di metastasi. Ci vorranno, comunque, almeno due anni prima di poterla utilizzare, e si prevede una prospettiva di utilizzo futuro anche nella lotta contro il cancro. Il progetto di ricerca è nella mani della Start-up Ona Therapeutics, fondata da Aznar-Benitah, che si dice molto fiduciosa dei risultati che potrà ottenere.
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In linea generale, anche se non si può ancora stabilire totalmente per i pazienti oncologici, è logico supporre che una dieta povera di acido palmitico sia efficace nel rallentare il processo metastatico. Gli acidi grassi sono gli elementi costitutivi dei lipidi, si trovano nel cibo e anche nell’organismo umano. Per questo motivo, il loro apporto esterno andrebbe monitorato proprio per evitare di averne in eccesso.
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