C’è una seconda piccola Luna che orbita attorno alla Terra. Davvero. I ricercatori l’hanno scoperta nel 2016 e l’hanno battezzata Kamo’oalewa, che in hawaiano significa oggetto celeste in movimento o corpo celeste oscillante. Non sappiamo ancora di preciso come si sia formata, ma ci sono già diverse teorie che cercano di darle un senso e una storia.
In termini prettamente tecnici, 469219 Kamoʻoalewa è un piccolo asteroide Apollo (si definiscono Apollo quei corpi che stanno vicini alla Terra, con un’orbita con semiasse maggiore superiore ad una unità astronomica). In pratica, è un corpo roccioso entrato nell’orbita terrestre, e che per questo segue il nostro pianeta nel suo giro intorno al Sole. Il suo comportamento è quello di un satellite: ecco perché possiamo considerarlo una seconda Luna. Si tratta di un asteroide relativamente piccolo. Secondo alcuni astrofisici potrebbe essere stato generato proprio dalla Luna. Come? Dovrebbe essere un pezzetto di Luna staccatosi dalla sua superficie in tempi assai lontani. Essendo però stato attratto dalla Terra e subendo l’influenza del Sole, l’asteroide si è agganciato alla nostra orbita, e da molti anni ci fa compagnia.
La nostra seconda, piccola Luna
La data di nascita ufficiale di Kamo’oalewa è il 27 aprile 2016, quando è stato avvistato dal telescopio Pan-STARRS che si trova alle Hawaii e lavora per scovare oggetti in movimento, come asteroidi e comete, le cui orbite possono essere pericolose (causando per esempio eventi da impatto).
Kamo’oalewa misura meno di cinquanta metri e ha una forma appiattita. Il suo nome hawaiano rimanda a un antico cantico locale cosmogonico. Si comporta da semi-satellite, ossia ci gira intorno in modo ripetitivo, ma la sua orbita non è molto convenzionale: subisce infatti la forza gravitazionale del Sole e per questo rallenta e si sposta in continuazione. Non sappiamo ancora di che materiale sia composto. Secondo molti studiosi dovrebbe essere costituito della stessa materia presente sulla superficie della Luna (insomma, regolite, ovvero: ossigeno, silicio, magnesio, ferro, calcio e alluminio).
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Prima o poi, comunque, l’asteroide si allontanerà per sempre dalla Terra. Secondo gli ultimi calcoli, muterà la sua orbita in modo irreversibile fra tre secoli al massimo.
Gli studi attualmente in corso sulla seconda Luna
L’agenzia spaziale cinese sta progettando una missione robotica per raggiungere l’asteroide e raccogliere dei campioni da studiare. Il lancio è previsto per il 2024.
Come facciamo a essere sicuri che questo corpo sia composto da materiale lunare? In realtà non abbiamo alcuna certezza. L’origine lunare è soltanto una teoria suffragata da studi sul suo spettro luminoso (che fino a poco fa non era stato giustificato). Si parte dalla comparazione della capacità luminosa della sua apparenza con quella delle rocce raccolte durante le missioni Apollo.
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Ci sono tanti altri asteroidi Apollo che interessano la Terra. Per esempio 2020 PN1, 2020 PP1 e 2020 KZ2, che hanno tutti orbite simili a Kamo’oalewa, e quindi potrebbero provenire dallo stesso evento di impatto lunare. O comunque potrebbero anche aver fatto parte di un unico, grande corpo comune che poi si è sbriciolato…