Negli ultimi anni, gli organi di controllo e le associazioni che si preoccupano della tutela della liberà di espressione hanno riscontrato un generale peggioramento della libertà di stampa.
A livello globale. Al di là delle situazioni più critiche, relative a quei sistemi governativi nominalmente dittatoriali o dittatoriali di fatto, la crisi sociale e quella sanitaria causata dal Covid-19 hanno minato il diritto all’informazione. Internet non funziona come dovrebbe come mezzo di diffusione di informazioni e notizie. Ammorbato da fake news e contenuti poco edificanti, il web ha ceduto a differenti compiti. Ma qualche speranza ancora c’è, dove meno ce l’aspetteremmo…
In molte nazioni del mondo non è garantita alcuna libertà di pensiero o di espressione. Censura e repressione limitano i diritti fondamentali di studiosi, giornalisti e semplici cittadini vogliosi di informarsi. Ecco perché Reporters Without Borders (RSF), un’organizzazione non governativa e no-profit che promuove e difende la libertà di informazione e la libertà di stampa, ha immaginato un modo innovativo e assai creativo per diffondere le notizie. In pratica ha realizzato una biblioteca aperta a tutti, in grado di raggiungere milioni di persone, in un luogo molto particolare. Stiamo parlando di Minecraft.
Minecraft è oramai un’importantissima piattaforma virtuale di gioco, frequentata da milioni di utenti in tutto il mondo. Bambini, adolescenti, adulti. Secondo le ultime stime, sono almeno centocinquanta milioni i giocatori mensili. Nato come videogioco sandbox open world (sviluppato da Mojang Studios), Minecraft è a oggi il videogame più giocato di sempre.
Ecco perché il mondo virtuale di costruzione e di esplorazione si è distinto come il luogo ideale per ospitare la biblioteca virtuale costruita da RSF. La gigantesca biblioteca è già attiva, ed conosciuta dagli utenti come The Uncensored Library.
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Lo spazio virtuale ospita perlopiù articoli scritti da giornalisti che, in molti Paesi, sono stati censurati dai Governi. La selezione è stata seria e moralmente impegnata. Tutti i diritti degli autori sono stati garantiti da permessi e accordi di diffusione.
L’iniziativa, oltre a essere interessante e curiosa, riesce a dare risonanza a una causa spesso poco considerata dalla politica e dai media. RSF vuole denunciare la censura attiva in Paesi governati da dittatori o in democrazie poco limpide.
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E il problema non riguarda soltanto nazioni lontane o posti esotici. Anche in Europa molti Paesi non permettono una vera e propria libertà di stampa. Minecraft non sarà la soluzione a questo problema, ma può rappresentare una svolta nei metodi di diffusione. Si è aperto un canale alternativo, e se ne apriranno altri…
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