Anche se ancora non c’è, si continua a discutere di metaverso, in tutte le salse. Si analizza il passato, in cui il concetto apparteneva solo all’universo sci-fi dello scrittore Neal Stephenson, e si immagina il futuro, ossia il momento in cui Facebook (ora Meta) renderà effettiva la sua conversione virtuale.
Ci sono già delle proiezioni economiche sul fenomeno. Bloomberg stima che il mercato del metaverso potrebbe raggiungere gli ottocento miliardi di dollari entro il 2024. Una cifra da capogiro.
La forza del metaverso
I motivi di queste previsioni così positive stanno nella forza di Mark Zuckerberg, il CEO di Meta. Zuckerberg crede nel metaverso. Ci ha già investito tanto. Di sicuro separare Facebook inteso come social network da Facebook come azienda permetterà al miliardario americano di non subire troppo pesantemente i contraccolpi di un brand in declino (Facebook perde utenti e introiti ogni giorno) e tartassato da mille problemi legali.
La corsa al metaverso permetterà all’azienda di Zuckerberg di rilanciarsi e di tornare a una posizione di dominio nel mercato informatico.
Qual è il progetto di Meta? Trascendere l’interazione classica del mondo digitale, per cominciare a sfruttare appieno le potenzialità delle nostre vite online. Parola d’ordine: connessione totale.
Cosa dobbiamo aspettarci dal futuro dei social?
Come internet, il metaverso è un grafo: un sistema articolato di relazioni e informazioni interdipendenti, strutturato su nodi collegati ad arte, ossia una figura di matematica discreta e combinatoria. In pratica, siamo di fronte a un insieme fondamentale per la logica contemporanea: una ramificazione organizzata di elementi detti nodi o vertici, che possono essere connessi fra loro da linee chiamate archi o spigoli (uno scheletro di infinite possibilità da rappresentante nel modo che più ci piace o coinvolge).
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Zuckerberg vuole che i social non siano più limitati da schermi, tastiere, bacheche e file da caricare. Sogna la creazione di un vero e proprio ambiente, in cui l’utente possa immergersi tramite i visori di realtà virtuale. Vuole un grafo più complesso e pervasivo. Per Meta il metaverso è “la nuova evoluzione del social network“.
Tutto dovrà essere rappresentabile e vivibile. Come un vero e proprio secondo mondo, dove intrattenersi, studiare, lavorare, giocare, fare vita sociale, incontrare persone nuove, partecipare a eventi culturali e, soprattutto, fare acquisti. Il fine ultimo è sempre il commercio. C’è poco da discutere.
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Bisogna solo capire quanto il metaverso dipenderà dai prodotti in vendita e in che modo il lato commerciale sarà gestibile dagli utenti. Tutto il resto è ancora avvolto in un’affascinante coltre di mistero… Ma il 2024 si avvicina.