Il viaggio nel tempo è ormai un topos della letteratura fantastica e del cinema fantascientifico. Abbandonare il presente per visitare il passato, oppure affacciarsi sullo sconosciuto futuro… ma è davvero possibile?
La logica e la fisica consentono il viaggio nel tempo? Per rispondere a questa domanda dovremmo conoscere (e comprendere) la teoria non tensionale del tempo e la relatività speciale. Infatti, solo a partire dalle teorie di Albert Einstein, e dall’ipotesi dell’esistenza di una singola entità, detta spaziotempo, ci è concesso prendere in esame la possibilità dei viaggi temporali.
Il presupposto è semplice: se supponiamo che il tempo sia di una dimensione reale, proprio come lo spazio, e riconosciamo che nello spazio ci è consentito muoverci, ovvero spostarci da un punto A a un B, allora sembra possibile anche viaggiare nel tempo…
Le teorie del tempo che presuppongono il viaggio nel tempo
Esistono due teorie per spiegare il mistero del tempo. La prima, detta del tempo dinamico, concepisce un segmento lineare dove il passato non esiste più (perché è già stato), il presente esiste ed è chiaro, mentre il futuro non c’è (deve ancora formarsi). E sembra una teoria abbastanza intuitiva, giusto? Si tratta della concezione che tutti più o meno seguiamo.
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Un’altra teoria è quella del tempo non tensionale. Ed è quella tenuta in più alta considerazione da filosofi e scienziati. Secondo questa prospettiva, il tempo non è una linea ma una figura più complessa, con ramificazioni e passaggi, molto simile allo spazio, quindi con più dimensioni. Di più: applicandosi allo spazio, il tempo non tensionale diventerebbe la quarta dimensione di ogni realtà, dopo la lunghezza, l’altezza e la profondità.
Nel tempo non tensionale, passato e futuro esistono, sono punti ben definiti di un piano, e per questo è possibile individuarli e, nel caso, raggiungerli.
Il viaggio nel tempo per la relatività
Nel 1905, quando Einstein formulò la teoria della relatività speciale, il nostro concetto di tempo è cambiato. Einstein, come probabilmente sapete, ha rivoluzionato il modo di intendere la realtà, tempo compreso. Prima vedevamo il tempo come un blocco unico, uguale per tutti. Con la relatività, abbiamo compreso che il tempo cambia in base all’osservatore. Se io batto le mani e qualcuno a distanza mi ascolta, questo qualcuno potrà cogliere il mio battito nel momento in cui l’ho svolto o un po’ dopo, a seconda di quanto sia da me lontano. Tutto dipende dalla velocità in cui si muovono le onde del suono, o più in profondità, quelle della luce.
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I viaggi nel tempo sono possibili dal punto di vista logico e per la relatività. Non c’è contraddizione logica! Ma non è detto che siano fisicamente possibili. Eppure… Nel 1974 è stato presentato addirittura un progetto di un prototipo di macchina del tempo. Il responsabile fu il fisico Frank Tipler, che voleva rendere possibili i coni di luce deformati teorizzati da Einstein.
Il cosiddetto cilindro Tipler è una sorta di tunnel lungo almeno novantasette chilometri, estremamente denso, con una massa totale paragonabile a quella del Sole. Per farlo funzionare come una macchina del tempo, il cilindro dovrebbe ruotare abbastanza velocemente da distorcere lo spaziotempo fino al punto in cui il tempo si possa ripiegare su se stesso.
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Da un punto di vista teorico è possibile. Più difficile, come sempre, è realizzare il prototipo… Più di recente il fisico Ron Mallett ha ipotizzato la creazione di un sistema a laser per deformare lo spaziotempo. Sarà possibile creare il viaggio del tempo in laboratorio? Forse sì. Non viaggeremo come in Ritorno al futuro, comodamente seduti su una Delorean, ma qualcosa c’inventeremo!