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Scienza | Anche nello Spazio si può creare un fungo atomico | Grande milioni di anni luce

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Giuseppe F

Gli astronomi hanno notato un enorme fungo atomico esteso per milioni di anni luce nello Spazio. Di cosa si tratta?

Il fungo atomico spaziale non è altro che la conseguenza del getto di un buco nero supermassiccio. Un’esplosione di devastante potenza, capace di rimodellare lo spazio intergalattico.

Il fungo atomico visto nello Spazio

Energia generata da un buco nero (Pixabay) – curiosauro.it

Avvistato dagli astronomi, il fungo atomico presenta una eco di diffusione ampia milioni di anni luce. E non si tratta di un fenomeno isolato: l’Universo conosciuto ribolle di queste esplosioni, che però giungono fino alla Terra come riverberi molto tenui, quasi indistinguibili.

Tali segnali possono essere captati soltanto da strumenti speciali, come quelli adoperati da un gruppo di ricerca internazionale che coinvolge studiosi dell’Università di Bologna e dell’Istituto Nazionale di Astrofisica (INAF). Nello specifico, i ricercatori si sono affidati a delle osservazioni realizzate con LOFAR (Low Frequency ARray), un potente radiotelescopio a bassa frequenza (il più esteso al mondo, con queste caratteristiche). Uno strumento capace di catturare le radiazioni prodotte dagli elettroni più antichi che la scienza sa riconoscere.

Il fungo visto da vicino

Così si è arrivati a osservare per la prima volta l’evoluzione di una bolla di gas caldo creata dal getto di un buco nero attivo. Per intenderci, è come trovarsi di fronte a una potentissima eruzione vulcanica, o meglio all’esplosione di una gigantesca bomba atomica. Lo studio in questione è stato pubblicato su Nature Astronomy. Oggetto dell’indagine: il sistema Nest200047, un gruppo di una ventina di galassie distante circa duecento milioni di anni luce dalla Terra.

Fra queste galassie, quella centrale è caratterizzata dalla presenza di un buco nero attivo. Ed è qui che sono state notate le bolle, a coppie, accompagnate da misteriosi filamenti di campi magnetici, da fumi intergalattici e da particelle relativistiche con dimensioni fino a centinaia di migliaia di anni luce.

Particelle intergalattiche – curiosauro.it

Grazie al radiotelescopio gli studiosi sono quindi riusciti a “viaggiare” indietro nel tempo. Fino a dove? Sono giunti a milioni di anni fa. E così hanno ricostruito l’attività del buco nero che sta al centro di Nest200047. In estrema sintesi, gli scienziati hanno creato una ricostruzione temporale dell’attività del buco nero al centro della galassia lontana. Con la loro ricerca e lo strumento LOFAR sono riusciti a osservare l’evoluzione delle bolle di gas accelerate dal buco nero con incredibile dettaglio e su scale temporali di centinaia di milioni di anni.

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Le bolle di gas accelerate dal buco nero si sono dilatate e trasformate nel tempo, creando una magnifica e inquietante scenografia: spettacolari strutture a forma di fungo, anelli e filamenti, proprio come succede dopo lo scoppio di una bomba o l’eruzione di un vulcano.

Cosa succede quando un buco nero esplode?

Buco nero in una rappresentazione della NASA (wikipedia) – curiosauro.it

Secondo gli astrofisici, al centro di tutte le galassie dell’universo c’è un buco nero supermassiccio, la cui attività ha avuto e ha ancora un ruolo fondamentale sull’evoluzione della galassia circostante. L’interesse dei ricercatori verte sul tentativo di capire come i buchi neri (con le loro bolle) influenzino lo Spazio e con quali tempistiche.

Tutti sappiamo che durante la sua fase attiva il buco nero divora il materiale circostante. Quando fa ciò rilascia una grande quantità di energia, spesso in forma di getti di particelle che si muovono alla velocità della luce ed emettono onde radio.

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Con questi getti si generano delle bolle di particelle e dei campi magnetici che espandendosi sono in grado di riscaldare e spostare il mezzo intergalattico che li circonda. Quindi ogni bolla influenza l’evoluzione dello Spazio, la nascita e la morte delle stelle, la sopravvivenza dei pianeti.

Giuseppe F

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