Si chiama Ulughbegsaurus uzbekistanensis: un bestione dal peso stimato di almeno mille chili e una lunghezza pari o maggiore a otto metri. Si tratta del dinosauro più grande e forse pericoloso mai scoperto dai paleontologi prima dell’avvento dei tirannosauri.
Fossili di questo dinosauro gigante, chiamato Ulughbegsaurus uzbekistanensis, sono stati scoperti nel 1980 nel deserto dell’Uzbekistan e frettolosamente archiviati in un museo come reperti generici appartenenti a un Carcharodontosaur, ovvero a un “dinosauro dai denti di squalo”. Negli ultimi mesi, però, un team internazionale di ricercatori ha ripreso in esame la mandibola dell’esemplare per giungere alla conclusione di trovarsi di fronte a una specie mai studiata. Un gruppo di potenti dinosauri vissuti nel Cretacico superiore. In particolare, abbiamo a che fare con un super-predatore, un dominatore dell’antica valle uzbeka, che prima dell’avvento del temuto T. Rex doveva essere all’apice della catena alimentare.
L’enorme mandibola rinvenuta e poi studiata ha fatto ipotizzare agli scienziati un mastodonte lungo otto metri e dal peso superiore a un migliaio di chili. Sembra cosa da poco rispetto al gigantesco Tyrannosaurus Rex, che in media superava i dodici metri di lunghezza e poteva arrivare a pesare fino a nove tonnellate, ma è generalmente accettato dagli esperti il fatto che, novanta milioni di anni fa, il gigante ulughbegsauro dominava in tutta la zona come più feroce e potente predatore.
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I paleontologi sono anche concordi nell’ammettere la veridicità di un periodo di convivenza fra tirannosauri e ulughbegsauri. Ma pare che i T. Rex siano diventati potenti e “tirannici” solo con la scomparsa dei carcharodontosauri.
Il nome Ulughbegsaurus è un omaggio degli studiosi a Ulugh Beg, illuminato sultano tumuride, famoso generale e grande esperto di astronomia e matematica, vissuto nel XV secolo, e originario proprio degli altipiani appartenenti all’attuale Uzbekistan (zona al tempo chiamata Transoxiana). Il nome di questo personaggio storico è stato dato anche a un cratere lunare, scoperto nella prima metà dell’Ottocento, a testimonianza dell’enorme influenza scientifica profusa da questo vecchio sultano (nipote del grande Tamerlano) e amante della trigonometria e dell’astronomia.
Pare che l’ulughbegsaurus possedesse delle protuberanze ai lati delle mascelle, simili a quelle conosciute nel Thanatotheristes degrootorum (altro enorme dinosauro scoperto in Canada, parente stretto del tirannosauro). Degli spuntoni, in pratica, le cui funzionalità biologiche non sono ancora chiare. Di certo, non doveva trattarsi solo di un dettaglio estetico.
I denti dell’ulughbegsauro, invece, sono simili a quelli degli squali: tutti acuminati, affilatissimi. Perfetti per trattenere la vittima e poi trincerarne le carni. L’esemplare è inserito nella famiglia dei carcharodontosauridae.
Perché si è estinto il grande Ulughbegsaurus è difficile a dirsi. Probabilmente, come per gli altri carchorodontosauri, anche questo gigante ha risentito a causa di un terribile periodo di sconvolgimento climatico, da cui è dipesa un’estinzione di molti esemplari, ciò che gli studiosi chiamano sostituzione faunistica. In pratica, molti dinosauri erbivori di cui il dinosauro gigante si nutriva sono scomparsi, lasciandolo senza cibo. Ed è qui che il tirannosauro si è imposto come nuovo super-predatore, trasformandosi nel dinosauro più potente e dominante della sua era.
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